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Arte

Jacopo Robusti, detto Tintoretto

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Tintoretto (Jacopo Robusti)

Chi era Tintoretto?

Jacopo Robusti, meglio conosciuto come Tintoretto, fu tra i pittori più significativi del Rinascimento italiano e della scuola veneziana. Nacque a Venezia nel 1518. Sviluppò uno stile immensamente energico, un uso drammatico della luce e una composizione audace che lo consacrano come uno dei precursori del Barocco.

Vita e formazione

È probabile che fosse bresciano: il suo vero cognome era Comin e la presenza della sua famiglia a Venezia è registrata a partire dalle imprese militari compiute dal padre e dallo zio di Jacopo durante l’assedio di Padova (da cui il probabile nome di Robusti). Jacopo stesso fu definito dai suoi contemporanei un “granello di pepe” (lettera di Andrea Calmo, 1548), a causa del suo carattere focoso. Figlio di un tintore, Tintoretto non proveniva da una famiglia nobile, come molti altri artisti del suo tempo. Si formò inizialmente nella bottega di Tiziano Vecellio, da cui ereditò una grande maestria nella tecnica pittorica. Ben presto Tintoretto sviluppò uno stile personale, caratterizzato da pennellate rapide e vigorose, da composizioni complesse e da un uso drammatico della luce.

Caratteristiche della sua arte

Le figure di Tintoretto sono spesso coinvolte in azioni violente o drammatiche. A caratterizzare il suo stile e a enfatizzare l’azione è un uso della luce particolarissimo: spesso è radente, creando effetti di chiaroscuro molto intensi. I colori vivaci e contrastanti, creano atmosfere piene di tensione. Le sue opere sono composizioni di figure poste in profonde prospettive e in continuo movimento. I soggetti comuni sono religiosi e mitologici, ma non disprezzava quelli storici e i ritratti.

Composizioni complesse: un universo pittorico in movimento

Tintoretto era un maestro nell’organizzare le figure sulla tela, creando composizioni che sembrano quasi esplodere dalla superficie pittorica. Le sue opere sono caratterizzate da:

  • Profondità spaziale: Tintoretto era un abile utilizzatore della prospettiva, creando l’illusione di uno spazio profondo e articolato, dove le figure si muovono liberamente.
  • Figure in movimento: Le sue figure sono raramente statiche. Sono spesso coinvolte in azioni violente o drammatiche, creando un senso di movimento e di vitalità.
  • Composizioni diagonali: Tintoretto prediligeva le composizioni diagonali, che conferiscono alle sue opere un senso di dinamismo e di tensione.
  • Figure sovrapposte: Spesso le figure si sovrappongono l’una all’altra, creando un senso di profondità e di complessità visiva.

La luce: un elemento drammatico

La luce nelle opere di Tintoretto non è mai neutrale, ma svolge un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera e nel sottolineare i punti focali della composizione.

Tintoretto utilizzava spesso una luce radente, che proiettava lunghe ombre e accentuava i volumi delle figure. Il contrasto tra luce e ombra crea effetti drammatici e intensifica l’emotività delle scene. A volte, Tintoretto introduceva più fonti luminose, creando effetti di chiaroscuro complessi e suggestivi.

Il dinamismo: un’energia vitale

Il dinamismo è una delle caratteristiche più distintive dello stile di Tintoretto. Le sue figure sembrano animate da un’energia vitale che trascende i limiti della tela. I gesti delle figure sono ampi ed espressivi, sottolineando la forza e la vitalità dei personaggi. Le composizioni asimmetriche contribuiscono a creare un senso di movimento e di equilibrio instabile. I volti dei personaggi sono espressivi e carichi di emozioni, contribuendo a rendere le scene ancora più dinamiche.

Perché Tintoretto utilizzava queste caratteristiche?

  • Grazie a queste tecniche, Tintoretto riusciva a trasmettere un’intensità emotiva straordinaria, coinvolgendo lo spettatore in modo profondo.
  • Le composizioni complesse e il dinamismo permettevano a Tintoretto di narrare storie complesse e articolate, ricche di dettagli e di significati simbolici.
  •  Queste caratteristiche distintive hanno reso Tintoretto uno degli artisti più originali e innovativi del Rinascimento, influenzando profondamente la pittura successiva.

Le composizioni complesse, l’uso drammatico della luce e il dinamismo sono gli elementi che rendono l’arte di Tintoretto così unica e coinvolgente. Grazie a queste caratteristiche, l’artista veneziano è riuscito a creare un universo pittorico ricco di energia, di emozioni e di significati, che continua a affascinare gli spettatori di tutto il mondo.

Opere principali

  • Ultima Cena: Un’interpretazione innovativa del tema, con una composizione dinamica e una luce intensa.

Tintoretto, 1592-1594, olio su tela, 365×568 cm, Basilica di San Giorgio Maggiore, Venezia

L’Ultima Cena di Tintoretto è un’opera ricca di sfaccettature e meritevole di un’analisi tecnica approfondita. Analizziamola insieme, concentrandoci su alcuni aspetti chiave:

Composizione e Spazio

  • Tavola in obliquo: Tintoretto rompe con la tradizione rappresentando la tavola non parallela allo spettatore, ma in obliquo. Questo crea una maggiore profondità e dinamismo alla scena, coinvolgendo lo spettatore in modo più diretto.
  • Prospettiva complessa: La prospettiva è trattata in modo complesso, con linee di fuga multiple e un punto di vista leggermente in alto, che conferisce alla scena un senso di monumentalità.
  • Figure in movimento: Gli apostoli sono rappresentati in atteggiamenti diversi, alcuni sorpresi, altri dubbiosi, creando un senso di movimento e di reazione alla notizia del tradimento di Giuda.
  • Personaggi secondari: Oltre agli apostoli, Tintoretto introduce figure secondarie, come i servitori, che animano la scena e contribuiscono a creare un’atmosfera più realistica.

Luce e Colore

  • Due fonti luminose: La scena è illuminata da due fonti luminose: il lampadario a soffitto e una luce divina che emana da Cristo. Questa dualità rappresenta la contrapposizione tra il mondo terreno e quello spirituale.
  • Chiaroscuro: Il contrasto tra luce e ombra è molto marcato, creando effetti drammatici e sottolineando i volti dei personaggi.
  • Colore: Tintoretto utilizza una gamma cromatica ricca e vibrante, con colori caldi che contrastano con le ombre più scure.

Simbolismo e Significato

  • Pane e vino: Il pane e il vino, elementi centrali dell’Ultima Cena, sono rappresentati in modo evidente, sottolineando il significato eucaristico del gesto di Cristo.
  • Tradimento di Giuda: Giuda è rappresentato ai margini della composizione, con un’espressione cupa e un gesto che lo identifica chiaramente come il traditore.
  • Angeli: La presenza degli angeli nel cielo suggerisce la dimensione soprannaturale dell’evento e prefigura la passione di Cristo.

Stile di Tintoretto

Tintoretto utilizza una pennellata rapida e vigorosa, che conferisce alle sue opere un senso di vitalità e spontaneità. Le figure sono rappresentate in movimento, creando un senso di energia e di tensione. Tintoretto è un maestro nell’esprimere le emozioni dei suoi personaggi, attraverso i gesti, le espressioni facciali e la postura.

L’Ultima Cena è un tema iconografico che ha ispirato numerosi artisti nel corso dei secoli, e le versioni di Tintoretto e Leonardo da Vinci, pur rappresentando lo stesso evento, presentano differenze significative sia dal punto di vista compositivo che stilistico.

Confronto tra l’Ultima Cena di Tintoretto e quella di Leonardo da Vinci:

Caratteristica Leonardo da Vinci Tintoretto
Composizione Lineare, simmetrica, con gli apostoli divisi in gruppi di tre. Cristo occupa una posizione centrale e dominante. Dinamica, asimmetrica, con figure in movimento e disposte in profondità. La tavola è posta in obliquo rispetto allo spettatore.
Spazio Spazio chiuso e definito, con una prospettiva rigorosa. Spazio aperto e indefinito, con una prospettiva più libera e complessa.
Luce Luce diffusa e omogenea, che illumina uniformemente la scena. Luce radente e contrastata, che crea effetti drammatici e sottolinea i volti dei personaggi.
Colore Colore tenue e sfumato, con una gamma cromatica limitata. Colore intenso e vibrante, con contrasti cromatici marcati.
Espressioni Espressioni contenute e meditate, con un’attenzione ai dettagli psicologici. Espressioni forti e drammatiche, che sottolineano l’impatto emotivo della scena.
Atmosfera Atmosfera calma e raccolta, che invita alla contemplazione. Atmosfera dinamica e coinvolgente, che trasmette un senso di urgenza e di attesa.
  • Leonardo da Vinci: La sua Ultima Cena è un’opera razionale e composta, che si concentra sull’analisi psicologica dei personaggi e sulla creazione di un’atmosfera di calma e di contemplazione.
  • Tintoretto: L’Ultima Cena di Tintoretto è un’opera più dinamica e drammatica, che si concentra sull’azione e sull’impatto emotivo della scena.

Altre differenze:

  • Momento rappresentato: Leonardo da Vinci rappresenta il momento in cui Gesù annuncia il tradimento, mentre Tintoretto raffigura il momento in cui Gesù spezza il pane.
  • Tecnica: Leonardo da Vinci utilizza una tecnica sperimentale a tempera su muro, mentre Tintoretto utilizza una tecnica più tradizionale a olio su tela.

Perché queste differenze?

Le differenze tra le due opere sono dovute a diversi fattori:

  • Contesto storico: Leonardo da Vinci lavorava in un periodo di grande fermento culturale, caratterizzato da un rinnovato interesse per la scienza e la natura. Tintoretto, invece, operava in un contesto più maturo, in cui l’arte barocca stava già emergendo.
  • Personalità degli artisti: Leonardo da Vinci era un artista poliedrico, interessato a tutte le sfaccettature della conoscenza, mentre Tintoretto era un pittore più istintivo e passionale.
  • Commissioni: Le due opere erano destinate a contesti diversi: l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci era destinata al refettorio di un convento, mentre quella di Tintoretto era destinata alla Scuola Grande di San Rocco.

In conclusione, le Ultime Cene di Leonardo da Vinci e Tintoretto sono due interpretazioni profondamente diverse dello stesso soggetto. Entrambe sono capolavori assoluti, ma ciascuna riflette la personalità e lo stile del proprio autore.


  • Il Paradiso: Un’opera monumentale realizzata per la Scuola Grande di San Rocco, che rappresenta una visione grandiosa del cielo.

Tintoretto, 1588-1592, olio su tela, 765×2451 cm, Palazzo Ducale, Venezia

Analisi tecnica e critica del Paradiso di Tintoretto

Il Paradiso di Tintoretto, un’opera monumentale realizzata per la Scuola Grande di San Rocco a Venezia, rappresenta l’apice della produzione artistica del maestro veneziano. Questa tela, di dimensioni imponenti, è caratterizzata da una complessità compositiva e da una ricchezza di dettagli che la rendono un’opera unica nel panorama della pittura rinascimentale.

Analisi Tecnica

  • La composizione è estremamente complessa e dinamica. Tintoretto rappresenta una moltitudine di figure angeliche in movimento, disposte su più piani e in profondità. La prospettiva è audace e libera, creando un senso di infinito e di sublime.
  • La tavolozza cromatica è ricca e vibrante. Tintoretto utilizza colori caldi e luminosi per rappresentare la luce divina e le figure angeliche, mentre i colori più freddi e scuri sono riservati alle parti più oscure della composizione.
  • La luce gioca un ruolo fondamentale nell’opera. È una luce divina, che illumina le figure angeliche e crea un’atmosfera di misticismo e di trascendenza.
  • Tintoretto utilizza una pennellata rapida e vigorosa, che conferisce all’opera un senso di vitalità e di spontaneità.

Analisi Critica

  • Interpretazione teologica: Il Paradiso di Tintoretto è un’interpretazione molto personale del tema della salvezza. L’artista rappresenta una visione del Paradiso come luogo di gioia e di beatitudine, dove le anime dei giusti si uniscono in un coro celeste.
  • Influenze artistiche: Tintoretto si rifà alla tradizione iconografica cristiana, ma la sua interpretazione è fortemente influenzata dalla cultura visiva veneziana e dalle opere di Tiziano.
  • Innovazione: L’opera di Tintoretto rappresenta un’innovazione rispetto alla tradizione pittorica precedente. La sua rappresentazione del Paradiso è più dinamica e coinvolgente, e si allontana dalle rappresentazioni statiche e ieratiche tipiche del Medioevo.
  • Significato simbolico: Ogni elemento della composizione ha un significato simbolico. Gli angeli rappresentano la purezza e la perfezione, mentre la luce divina simboleggia la grazia divina.

Aspetti unici dell’opera

  • Dimensione epica: Il Paradiso di Tintoretto è un’opera di dimensioni monumentali, che trasmette un senso di grandiosità e di sublime.
  • Espressionismo: Tintoretto rappresenta i volti degli angeli con espressioni piene di gioia e di beatitudine, trasmettendo un senso di intensa emotività.

Il Paradiso di Tintoretto è un’opera che affascina per la sua bellezza e per la sua complessità. È un’espressione della fede e della spiritualità rinascimentale, ma è anche un’opera d’arte che parla al cuore di ogni spettatore. La sua capacità di trasmettere emozioni forti e di creare un’atmosfera di misticismo e di trascendenza la rendono un capolavoro assoluto.


  • San Marco che libera uno schiavo: Un’opera caratterizzata da un forte senso del movimento e da un’espressività drammatica.

Tintoretto, 1548, olio su tela, 416×544 cm, Gallerie dell’Accademia, Venezia

Analisi del “San Marco libera uno schiavo” di Tintoretto

Il “San Marco libera uno schiavo” è un’opera fondamentale nella produzione di Tintoretto, un capolavoro che sintetizza le caratteristiche più innovative del suo stile. L’opera, ricca di dinamismo e di tensione drammatica, rappresenta un momento culminante nella carriera dell’artista veneziano.

Analisi tecnica

  • La composizione è estremamente dinamica e teatrale. Tintoretto crea una scena ricca di movimento, con figure disposte in profondità e in diagonale, che conferisce all’opera un senso di vitalità e di tensione. Il punto di vista è basso, come se lo spettatore fosse immerso nella scena stessa.
  • La luce gioca un ruolo fondamentale nell’opera. È una luce drammatica, che crea forti contrasti tra le zone in ombra e quelle illuminate. La figura di San Marco, che scende dal cielo, è avvolta in una luce divina, mentre le figure terrestri sono immerse in un’atmosfera più cupa.
  • La tavolozza cromatica è ricca e vibrante. Tintoretto utilizza colori caldi e luminosi per rappresentare la figura di San Marco, mentre i colori più freddi e scuri sono riservati alle figure terrestri.
  • Tintoretto utilizza una pennellata rapida e vigorosa, che conferisce all’opera una forte vibrazione tonale e luministica.

Analisi iconografica e simbolica

  • L’opera rappresenta il miracolo di San Marco, che interviene per liberare uno schiavo dalle torture. Il santo, rappresentato in volo, scende dal cielo con un gesto deciso, interrompendo la scena di violenza.
  • Ha un forte valore simbolico: San Marco rappresenta la protezione divina e la giustizia, mentre lo schiavo simboleggia l’oppressione e l’ingiustizia. Il miracolo rappresenta la vittoria del bene sul male.
  • L’opera va collocata nel contesto storico della Serenissima Repubblica di Venezia, una città-stato che si basava sul commercio e sulla schiavitù. Il miracolo di San Marco rappresenta un’affermazione dei valori cristiani e un’esortazione alla giustizia.

Aspetti innovativi dello stile di Tintoretto

  • Dinamismo: Tintoretto rompe con la tradizione rinascimentale, creando composizioni dinamiche e movimentate.
  • Espressionismo: Le figure sono rappresentate con espressioni facciali intense e gestualità vigorosa, che trasmettono un forte senso di emotività.
  • Luce e ombra: L’uso drammatico della luce e dell’ombra contribuisce a creare un’atmosfera di tensione e di mistero.
  • Prospettiva: Tintoretto utilizza una prospettiva audace e libera, che crea un senso di profondità e di spazio infinito.

Il “San Marco libera uno schiavo” è un’opera che rappresenta un punto di svolta nella storia dell’arte. Tintoretto, con questa tela, dimostra di essere un maestro dell’espressione e del dinamismo, anticipando le caratteristiche dello stile barocco. L’opera è un inno alla giustizia e alla libertà, e rappresenta un’affermazione dei valori cristiani.

L’eredità di Tintoretto

Tintoretto è considerato uno dei maggiori innovatori della pittura del Cinquecento. La sua influenza si estende ben oltre il Rinascimento, ispirando generazioni di artisti. La sua capacità di unire una grande tecnica pittorica a una straordinaria immaginazione lo rende uno dei maestri indiscussi della storia dell’arte.

Curiosità

  • Lo “studiolo”: Tintoretto aveva uno studiolo dove sperimentava nuove tecniche e composizione, creando una sorta di laboratorio creativo.
  • La velocità: Si diceva che Tintoretto dipingesse con una velocità straordinaria, quasi come se volesse catturare l’attimo fuggente.
  • La fama: Durante la sua vita, Tintoretto fu molto apprezzato a Venezia e in tutta Italia, ricevendo numerose commissioni importanti.

Tintoretto e la Scuola Grande di San Rocco: un sodalizio artistico

Il rapporto tra Tintoretto e la Scuola Grande di San Rocco è stato uno dei più proficui e duraturi nella storia dell’arte. Questa confraternita veneziana, dedicata a San Rocco, divenne per il pittore un vero e proprio laboratorio artistico, dove poté esprimere al meglio la sua creatività e sviluppare un ciclo pittorico di straordinaria ampiezza e complessità.

Un legame indissolubile

Nel 1564, Tintoretto ottenne l’incarico di decorare la Scuola Grande di San Rocco, superando la concorrenza di altri artisti grazie alla sua audacia e alla qualità del suo lavoro.  L’artista veneziano dedicò oltre vent’anni alla realizzazione di un vasto ciclo pittorico che copre quasi tutte le pareti della Scuola, narrando episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. L’architettura della Scuola, con le sue ampie sale e la luce che filtra dalle finestre, si rivelò lo spazio ideale per le composizioni monumentali di Tintoretto.

Caratteristiche del ciclo pittorico

Le tele di Tintoretto sono di grandi dimensioni, e le figure sono rappresentate con un’energia e un dinamismo che trascendono i limiti della tela. L’uso drammatico della luce e dell’ombra crea atmosfere intense e coinvolgenti. Le figure sono spesso in movimento, coinvolte in azioni violente o drammatiche, e le composizioni sono ricche di dettagli e di elementi narrativi. Il ciclo pittorico è interamente dedicato a temi religiosi, ma Tintoretto riesce a rendere questi soggetti universali e a comunicare emozioni profonde allo spettatore.

L’impatto sulla carriera di Tintoretto

La collaborazione con la Scuola Grande di San Rocco segnò un punto di svolta nella carriera di Tintoretto. Grazie a questo prestigioso incarico, l’artista ottenne fama e riconoscimento a livello internazionale, affermandosi come uno dei maggiori pittori del suo tempo.

L’eredità

Il ciclo pittorico di Tintoretto a San Rocco rappresenta uno dei vertici della pittura rinascimentale veneziana. Le opere realizzate per questa istituzione sono un esempio straordinario di come l’arte possa essere al servizio della fede e della comunità, creando un’opera d’arte totale che coinvolge lo spettatore a livello emotivo e intellettuale.


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