Gli interventi del Ministero Gelmini
Gli interventi legislativi del ministero Gelmini riguardano soprattutto la riduzione degli organici e delle sperimentazioni, anche per una questione di razionalizzazione delle spese.
Il risultato è visibile attraverso le seguenti leggi:
– la legge 133/2008 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, proseguiti con legge 169/2008 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università.
I cambiamenti più importanti sono
- l’introduzione di due nuovi licei (scienze umane e musicale e coreutico);
- l’ampliamento del liceo artistico;
- l’insegnamento della lingua inglese diviene obbligatorio per tutto il quinquennio e vengono potenziate le materie scientifiche (gli istituti tecnici si adeguano alle attuali esigenze del mondo del lavoro).
L’insegnante unico
Dall’anno 2009/10 si ritorna alla figura dell’insegnante unico per le prime classi della primaria di primo grado, in luogo dei tre docenti; così come ritorna la valutazione numerica decimale, accompagnata da un giudizio sul livello di maturazione raggiunto.
Se Berlinguer aveva seguito un impianto unitario (licei) e la Moratti puntato su uno schema binario (sottosistema dei licei e dell’istruzione e formazione professionale), la Gelmini sceglie lo schema tripolare: licei, istituti tecnici e professionali.
Questi, in sintesi, i presupposti delle iniziative del Ministro della Pubblica Istruzione Gelmini:
– razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso per una maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti;
– ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali;
– revisione dei criteri vigenti in materia di formazione delle classi;
– rimodulazione dell’attuale organizzazione didattica della scuola primaria;
– razionalizzazione degli organici del personale docente ed ATA;
– ridefinizione dell’assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali.
Attraverso il Decreto-legge 112/2008 Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria, convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, il Ministero Gelmini intende regolamentare il flusso di finanziamenti rivolto al settore scuola e università.
La riforma abbatte la scure sulla scelta dei testi scolastici, da individuare preferibilmente fra i libri di testo disponibili sulla rete internet: dall’anno scolastico 2011-2012 “il collegio dei docenti adotta esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o mista”, escludendo “le disposizioni relative all’adozione di strumenti didattici per i soggetti diversamente abili”. Stabilendone anche la cadenza di adozione su tempi molto lunghi.
L’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione
Attraverso l’art. 1 della Legge 169/2008 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università, viene istituito l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” nella scuola primaria e secondaria (entrambi i gradi). Tale disciplina non va considerata come “una mera rivisitazione della tradizionale educazione civica”, ma come “una sostanziale innovazione curricolare”.
Valutazione degli alunni
Sulla valutazione degli alunni interviene il DPR 122/2009 Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169.
Il decreto comprende delle indicazioni di metodo per l’apprendimento e specifica: “per ‘valutazione‘ si intende un processo complessivo che riguarda l’apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni, tendendo conto anche dei disturbi specifici di apprendimento e della disabilità di alcuni alunni.
I livelli di apprendimento
La scuola è tenuta a certificare i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno al termine della scuola primaria, della secondaria di primo grado e del primo biennio obbligatorio del secondo ciclo”.
Ciò è finalizzato a:
A. favorire processi di apprendimento;
B. favorire l’orientamento;
C. consentire gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi;
D. favorire l’inserimento nel mondo del lavoro.
I risultati della valutazione devono essere comunicati tempestivamente alle famiglie.
I livelli di competenza si articolano in tre livelli: base, intermedio, avanzato, livello base non raggiunto.
Ai fini della compilazione delle singole voci del modello di certificato, si precisa che il raggiungimento delle competenze di base va riferito a più discipline o ambiti disciplinari.
Allo scopo di evitare l’automatica corrispondenza tra livelli di competenza e voti numerici, i consigli di classe rendono coerenti, nella loro autonomia, i risultati delle valutazioni effettuate nel percorso di istruzione con la valutazione finale espressa in decimi.
Decreti di riordino dei Licei
Importanti, ai fini della razionalizzazione delle risorse finanziarie e umane utilizzate nel mondo della scuola, i decreti di riordino dei Licei (DPR 89/2010), il cui aspetto più rilevante è la drastica riduzione degli innumerevoli indirizzi, maxi e mini sperimentazioni, presenti attualmente nelle secondarie.
La riforma Gelmini, infatti, prevede solo 6 licei, di questi solo tre hanno la possibilità di opzioni (indirizzi):
“I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.”
Tutti i licei hanno la durata di cinque anni e sono suddivisi in due bienni e in un quinto anno, che completa il percorso disciplinare al termine del quale gli studenti sostengono l’esame di Stato, utile al proseguimento degli studi in qualunque facoltà universitaria.
Il quinto anno è strutturato in modo da favorire un efficace raccordo tra la scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione all‟inserimento nella vita lavorativa.
Sono adesso disponibili più ore di laboratorio e stage esterni.
Continua con La Buona Scuola di Renzi.
“Breve Storia della Scuola Italiana”
- Storia dell’istruzione italiana
- Il sistema scolastico ai tempi del Regno d’Italia (1848-1948)
- La Scuola italiana nel dettato costituzionale (1946-48)
- Le riforme scolastiche degli anni ’60-’70-’80-’90
- La riforma Berlinguer e l’autonomia delle istituzioni scolastiche (Berlinguer ’96-00 – De Mauro ’00-01)
- Riforma Moratti: il riordino dei cicli scolastici e l’autonomia scolastica (anni 2001-2006)
- Dalla riforma Moratti al Piano di riordino Fioroni (anni 2006-2008)
- La riforma del Ministro Maria Stella Gelmini (Gelmini 2008-2011, Profumo 2011-2013, Carrozza 13-14)
- La “Buona Scuola” di Renzi (Giannini 2014-2016, Fedeli 2016-2018 Governo Gentiloni I)
- Il nuovo modello di Scuola del M5S – Governo Conte I e II (Bussetti 2018–2019, Fioramonti 5 settembre 2019 – 30 dicembre 2019, Azzolina 2020 – febbraio 2021)
- Elenco dei Ministri della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana