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Arte

Il Manierismo

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Dopo il prepotente e affascinante periodo rinascimentale, dove l’arte viene esaltata in tutta la sua perfezione stilistica, diventa difficile esprimersi con altrettanta perfezione tecnica e coloristica. Gli artisti successivi alla fase rinascimentale, in parte tramontata alla morte di Lorenzo il Magnifico, si adeguano a quanto già espresso artisticamente dai loro predecessori e danno vita a uno stile detto di “maniera”, del tutto ispirato ai grandi del Rinascimento, Leonardo, Michelangelo e Raffaello, per lo più oggetto di spietata imitazione.

Nel suo sviluppo, il Manierismo, già conosciuto con questa accezione dallo storico dell’arte Giorgio Vasari, diventa uno stile piuttosto insolito e strabiliante, volto a impressionare gli spettatori con i suoi colori forti e densi, la disarticolazione dello spazio, le prospettive ardite e innovative. Tiziano, Veronese, Pontormo, Rosso Fiorentino, Parmigianino sono i pittori più importanti del manierismo che lasciano un incisivo segno nella storia dell’arte italiana, pur rimanendo molto legati alla tradizione rinascimentale nei temi e nella declinazione dei contenuti.

Sebbene questa corrente artistica si sia formata inizialmente a Firenze con Iacopo Carucci detto il Pontormo, Rosso Fiorentino e Andrea del Sarto, è a Roma che si afferma definitivamente.

Jacopo Carucci, detto Pontormo (1494-1557), Deposizione, Chiesa di Santa Felicita, Firenze.

Jacopo Carucci, detto Pontormo (1494-1557), Deposizione, Chiesa di Santa Felicita (1527), Firenze.

 

Rosso Fiorentino, Deposizione dalla Croce (1521), Volterra, Pinacoteca e museo Civico

 

Andrea del Sarto, Madonna delle Arpie (1517), Uffizi. Firenze.

Andrea del Sarto, Madonna delle Arpie (1517), Uffizi. Firenze.

Il momento coincide con il cosiddetto “sacco di Roma”, ovvero l’invasione delle truppe di Lanzichenecchi al seguito dell’imperatore di Spagna Carlo V (1527), origine della “diaspora” degli allievi di Raffaello e Michelangelo.

Polidoro da Caravaggio, Perin del Vaga, Sebastiano del Piombo, Daniele da Volterra abbandonano Roma salvo poi ritornare, chiamati in causa dal papa Paolo III Farnese. Michelangelo è uno dei pochi artisti del Rinascimento ancora in vita, del tutto operativo nel 1534 presso la Cappella Sistina per l’esecuzione dell’affresco del Giudizio Universale. Buonarroti sembra dettare le nuove regole della pittura manierista: le sue figure sono contorte e a spirale, i colori sono densi e usati in maniera molte volte innaturale.

Sarà il XVII secolo, attraverso la nascita delle Accademie, luoghi considerati quasi sacri, pedissequamente rispettosi delle regole e dei canoni artistici, a recuperare quel naturalismo che il fenomeno manierista aveva abbandonato.

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