Sotto il governo Berlusconi, in attuazione della delega conferita dall’art. 1, comma 3, lettera i) della L. 53/2003, è stato approvato il D.Lgs 76/2005 per la disciplina degli interventi di orientamento sia contro la dispersione scolastica sia per assicurare la realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione.
L’obbligo scolastico, che si rifà all’articolo 34 della Costituzione nonché all’art. 68 della L. 144/1999, è ridefinito come diritto e dovere all’istruzione e formazione.
Progetto Alternanza Scuola-Lavoro
La riforma Moratti prevede che gli studenti che abbiano compiuto il quindicesimo anno di età, possano svolgere una formazione professionale all’interno del progetto alternanza scuola-lavoro, disciplinato con D.Lgs 77/2005, e nell’ambito dell’esercizio del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. E’ un percorso alternativo previsto per il secondo ciclo in tutte le scuole per assicurare ai giovani, oltre le conoscenze di base, anche l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.
La riforma del ciclo della scuola secondaria superiore è stato l’ultimo dei decreti attuativi della legge Moratti, a norma dell’articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53.
Volta a ridisegnare, a ottant’anni dalla Riforma Gentile, gli ordinamenti del secondo ciclo dell’istruzione scolastica, con la divisione in otto tipologie liceali e i nuovi assetti della formazione professionale regionale, la riforma punta al conseguimento del diploma liceale o di un diploma o di una qualifica spendibile immediatamente sul mercato del lavoro, in coerenza con gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per il 2010.
Servizio nazionale per la valutazione del sistema educativo
Allo stesso scopo, attraverso il D.Lgs 286/2004 “Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, nonché riordino dell’omonimo istituto, a norma degli articoli 1 e 3 della legge 28 marzo 2003, n. 53”, si istituisce il Servizio nazionale per la valutazione del sistema educativo, un organismo ad hoc per valutare i livelli di apprendimento e dell’offerta formativa. Secondo il Ministero, questo strumento si presenta utile, se non indispensabile, per realizzare quella scuola di qualità voluta dagli studenti e dalle famiglie.
Con l’approvazione del D.Lgs 227/2005 “Definizione delle norme generali in materia di formazione degli insegnanti ai fini dell’accesso all’insegnamento, a norma dell’articolo 5 della legge 28 marzo 2003, n. 53”, si avvia verso la fine il sistema di riordino del sistema scolastico nazionale varato dalla riforma morattiana.
Educazione integrale
Il principio fondamentale che ispira tale riforma è il concetto maritainiano (da Jacques Maritain, filosofo francese, Parigi 1882 – Tolosa 1973) dell’ “educazione integrale”, dello studente come punto centrale del processo educativo o, come recita lo stesso provvedimento: «la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno» (art. 1, comma 1).
Il Riordino Fioroni
Nel passaggio a un nuovo governo di centro-sinistra, si assiste a un riordino del sistema educativo di istruzione e formazione non più attraverso un piano di riforme, ma il dettato di alcune linee guida generali. In aperto contrasto con i suoi predecessori Berlinguer, De Mauro e Moratti, infatti, il nuovo Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, mette in atto un programma di interventi per aggiornare, smontare o rimontare i comparti della scuola che richiedono un intervento maggiore.
Le Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione emanate dal ministro Fioroni con Decreto Ministeriale 31 luglio 2007 cancellano buona parte dei provvedimenti di natura pedagogico-didattica proposti dalle Indicazioni nazionali, legate all’art. 8 del DPR 275/99. Si ribadisce la necessità di dover affidare la compilazione del curricolo alla scuola, perché sia espressione della ricerca e dell’innovazione educativa della comunità sociale.
Con il D.M. 139/2007 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione, ai sensi dell’art. 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, il Ministro Fioroni sancisce l’obbligo scolastico fino a 16 anni a partire dal 2007/2008.
L’obiettivo è far conseguire allo studente almeno il titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età, ai sensi del D.Lgs 76/2005 sul diritto/dovere di istruzione e formazione.
Riforma Gelmini: fu vera riforma?
Infine, la riforma Gelmini, presentatasi come rivoluzionaria, si è rivelata invece conforme, nella sostanza, all’impianto dottrinario della Moratti e alle linee programmatiche di Fioroni, seguendo, come una vera e propria guida, il Quaderno bianco sulla scuola pubblicato da Fioroni nel 2007, una raccolta di studi, analisi e dati sulla scuola italiana per facilitare il compito di ricerca agli addetti ai lavori (dal ministero ai dirigenti scolastici).
“Breve Storia della Scuola Italiana”
- Storia dell’istruzione italiana
- Il sistema scolastico ai tempi del Regno d’Italia (1848-1948)
- La Scuola italiana nel dettato costituzionale (1946-48)
- Le riforme scolastiche degli anni ’60-’70-’80-’90
- La riforma Berlinguer e l’autonomia delle istituzioni scolastiche (Berlinguer ’96-00 – De Mauro ’00-01)
- Riforma Moratti: il riordino dei cicli scolastici e l’autonomia scolastica (anni 2001-2006)
- Dalla riforma Moratti al Piano di riordino Fioroni (anni 2006-2008)
- La riforma del Ministro Maria Stella Gelmini (Gelmini 2008-2011, Profumo 2011-2013, Carrozza 13-14)
- La “Buona Scuola” di Renzi (Giannini 2014-2016, Fedeli 2016-2018 Governo Gentiloni I)
- Il nuovo modello di Scuola del M5S – Governo Conte I e II (Bussetti 2018–2019, Fioramonti 5 settembre 2019 – 30 dicembre 2019, Azzolina 2020 – febbraio 2021)
- Elenco dei Ministri della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana