In seguito al loro insediamento in Sicilia, i Normanni portarono l’uso della redazione e conservazione degli atti ufficiali emanati dall’autorità regia e dai suoi uffici. Eccone le caratteristiche:
DOCUMENTI PUBBLICI – PERIODO COMITALE (1061-1194) | |
CANCELLERIA | La cancelleria era l’ufficio in cui venivano redatti, autenticati ed emanati gli atti prodotti dalla suprema autorità dello Stato nell’esercizio della sua funzione di governo. |
PROTONOTARO (addetto al censimento e alla revisione catastale) | Nel periodo comitale la redazione dei documenti avviene attraverso due uffici, uno greco-arabo, sotto la direzione del Protonotaro (funzionario di origine bizantina), e uno latino. Il Protonotaro era a capo dei notai greci ed era addetto al censimento e alla revisione catastale. |
GRAN CANCELLIERE (Magna Regia Curia – Tasse) | Verso la fine del regno di Ruggero subentrava al Protonotaro la figura del Cancelliere. A questi era affidata la custodia del sigillo regio e aveva competenze in materia di tassazione degli atti che facevano capo alla Magna Curia. |
LOGOTETA (ricezione petizioni e ambasciate) | Il Logoteta aveva la funzione di ricevere le petizioni e gli ambasciatori. |
DOHANA DE SECRETIS (catasto) | Le competenze catastali passavano alla Dohana de Secretis. |
SCRINARIO (datario) | Il funzionario dell’archivio era lo scrinario, a volte è datario al posto del cancelliere. |
NOTAIO | I notai avevano una duplice funzione: di dictatores quando compilavano il testo degli atti, di scriptores quando scrivevano in bella copia di diplomi. |
ATTI (procedura) | Venivano redatti nella lingua del destinatario a seguito di una supplica rivolta al re (petitio) e veniva presentata al re in presenza del cancelliere e della curia. La decisione dell’affare prendeva il nome di actio e alla redazione del documento conscriptio. |
PRIVILEGI (atto solenne, concede un beneficio o un titolo) | Contengono la concessione di un beneficio o di un titolo fatta dal sovrano a una persona o a un ente. Sono documenti solenni e curati nella forma. Si distinguono in greci e latini. Il privilegio greco si chiama sigillum. La sua caratteristica è la forma soggettiva indiretta del protocollo. Quest’ultimo contiene anche l’inscriptio, l’indicazione del destinatario, la data parziale. La corroboratio contiene l’annuncio dell’applicazione del sigillo. L’escatocollo contiene l’anno secondo lo stile greco, i testi usati e la sottoscrizione dell’autore. Il privilegio latino è raro. L’invocatio è in lettere ingrandite, segue l’arenga, l’intitulatio col nome dell’autore in lettere grandi e i titoli, la menzione del luogo di residenza della corte, la corroboratio annuncia il sigillo. Il documento si chiude con la sottoscrizione dell’autore (+ Ego Rogerius comes me interscripsi) e le segnature dei dignitari presenti in funzione di testimoni. Il privilegio ha inizio con l’invocazione verbale, a volte preceduta da quella simbolica con la formula: In nomine Dei aeterni et salvatoris nostri Iesu Cristi. Segue l’Amen. Il primo rigo è in lettere ingrandite e allungate o in maiuscole capitali e onciali. L’apprecatio (feliciter amen) diviene stabile dopo il 1142. |
MANDATI (atto semplice, impartisce un ordine) | Più semplici nella forma e brevi nei contenuti, mancano dell’invocazione verbale e rara è quella simbolica. Il documento si apre con il nome del re con iniziale ingrandita e titoli abbreviati. La dispositio è introdotta dalla formula volumus et mandamus, mancano l’arenga e la corroboratio, la datatio è solo topica. Il sigillo in cera rossa aderente o pendente. Il più famoso è il mandato di Adelasia del 6 marzo 1109 conservato presso l’Archivio di Stato di Palermo. |
PLATEE (elenchi di persone) | È un estratto dei libri catastali e fondiari, in pratica un elenco dei villani di una terra o casale assegnati a un feudatario o a una chiesa. Erano spesso legate a un privilegio. |
PLACITI (atti volti a risolvere controversie) | Decisioni prese da un sovrano per dirimere controversie di carattere giudiziario, in documenti elaborati fuori dalla cancelleria. Era chiamato anche sententia, constitutio, scriptum, statutus, decisio e redatto in doppio originale per le due parti. |
PATTI (atti solenni con altri re) | Documenti solenni redatti in occasione di accordi stipulati dai re normanni con gli altri stati, scritti da noati regi e compilati dalla cancelleria. |
CARATTERI PARTICOLARI: MATERIA SCRITTORIA E SEGNI DI CORROBORAZIONE | La carta pare sia stata utilizzata per la prima volta dalla cancelleria normanna, introdotta dagli Arabi. Il trattato di Adelasia è l’unico documento in carta di quel periodo oggi rimastoci, tutti gli altri sono in pergamena. La rota si ripete nei documenti normanni e non ha riscontro nella diplomatica siciliana di altra epoca. I sigilli sono vari: in cera e in metallo (piombo o oro). |
Scarica l’intero compendio gratuito di Diplomatica Siciliana tratto dal testo di Pietro Burgarella, Nozioni di Diplomatica Siciliana, ELS 1991.