Descrizione
Antonello da Messina non è solo l’artista che ha cambiato la storia dell’arte italiana e, per un certo aspetto, anche europea: è l’uomo che ha saputo dare una giusta collocazione ai valori cristiani, alla scienza, alla Chiesa, all’arte in un periodo come il Quattrocento, caratterizzato sì dal risveglio di alcuni animi ma anche da fortissime tensioni.
Antonello ci ha lasciato un’impronta significativa di se stesso, del suo pensiero e della sua vita. Anche la sua sepoltura presso il convento dei frati minori è un’uscita di scena degna del suo personaggio e del suo buon nome. È la scelta degli spirituali, come quella di santa Eustochia e del miles Federico Spatafora.
Gli uomini e le donne che hanno preso coscienza del loro valore, della loro dimensione storica e geografica, della loro identità, del loro essere sociale, della loro spiritualità: questi sono i protagonisti del Rinascimento. Che si chiamino Brunelleschi, Donatello, Masaccio, Beato Angelico, Botticelli, Antonello, Piero della Francesca, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Vittoria Colonna… poco importa. Quello che riusciamo a scoprire tramite questi grandi del passato è che le loro coscienze sono le nostre coscienze di oggi e di quelle di tutti i visitatori che osservano le loro opere e in esse si compenetrano, si scompongono e si ricompongono, si riflettono e si confondono. È la magia di un mondo che non è solo frutto delle esperienze, come avrebbe voluto Leonardo, ma di tutti i saperi, di tutto ciò che è possibile apprendere tramite la nostra mente e i nostri sensi. C’è, dunque, molta spiritualità nel termine Rinascimento, una componente esplosiva di incorporeità, di leggerezza cosmica, che porta con sé, in linea diacronica e sincronica, innegabili valori e vibranti verità sempre in evoluzione.
Dall’Annunciazione di Siracusa al San Girolamo nello studio di Londra, Antonello passa dalla pittura apologetica alla pittura storica, che diventa evento e rende eterni volti, personaggi, cose.
La ricchezza dei contrasti, il volume dei capelli e le lumeggiature delle barbe dei suoi Ecce homo parlano di studi sugli spazi e sulle tonalità di luce.
Lo studio anatomico delle Crocifissioni mi sembra un argomento di singolare portata che precede le ardite prospettive tizianesche, così come i paesaggi anticipano il vedutismo.
La veste dell’Annunciata, che avvolge nel suo geometrico e rigido involucro una donna tenera, fragile e sensuale, è, più che il cielo della cristianità, il mare siciliano alle prime luci del mattino.
Le fastose vesti arabescate della Pala di San Cassiano sottolineano l’oggettività della parata, dell’epifania religiosa, dell’offerta.
Nella ripetizione dei gesti della quotidianità si manifesta il dramma del martirio del San Sebastiano di Dresda, retaggio storico di un passato romano glorioso, ora in decadenza, su un paesaggio forse inventato, fatto di case rinascimentali con richiami orientaleggianti.
Questa è la visione dell’autunno del medioevo che Antonello da Messina ci consegna attraverso il suo originale racconto pittorico: un mondo nuovo che unisce gli uomini di ogni spazio e di ogni tempo, messo a fuoco dalla luce divina che impreziosisce le dense pennellate dei suoi colori a olio. Frammenti di verità svelati all’umanità da un uomo tanto semplice quanto geniale. La visione positivistica di uno sguardo affascinato dalla bellezza del creato e di una mente appassionata della filosofia, delle scienze, dei saperi accumulati nel tempo.
Il pittore messinese identifica nella natura (acqua: il calice della Sapienza divina, i fiumi, i torrenti, il mare; aria/soffio: il volo degli uccelli, la bocca semiaperta, le pagine sollevate dei libri; terra: alberi, pietre, esseri viventi) lospirito divino che permea l’intero creato e guida il corpo verso le buone azioni (ancora il calice) e l’anima verso l’immortalità e l’ascesa al cielo, secondo una concezione antropologica cristiana apparentemente semplice ma in verità molto complessa, perché spiega la discendenza dell’anima dallo spirito santo, senza passare dalla materia.
È il miracolo del Rinascimento.
Indice dell’opera
Introduzione ……… p. 1
1453 ……… p. 8
Filippo il Buono, duca di Borgogna ……… p. 9
Filippo Lippi e la lezione fiamminga ……… p. 10
L’ascesa economica delle Fiandre e la nascita della pittura fiamminga ……… p. 11
Dalle Fiandre a Napoli ……… p. 13
Jan Van Eyck e la realtà aumentata ……… p. 15
Rogier Van Der Weyden ……… p. 21
Robert Campin ……… p. 23
Jacques Daret ……… p. 26
Petrus Christus ……… p. 29
Hans Memling ……… p. 30
Barthélemy d’Eyck ……… p. 31
Jean Fouquet, fra Carlo VII e Renato d’Angiò ……… p. 32
Konrad Witz (Conradus Sapientis) ……… p. 34
Enguarrand Quarton ……… p. 38
Tre sovrani per Napoli: Giovanna di Napoli, Renato d’Angiò e Alfonso il Magnanimo …..p. 41
Jaime Baço detto Jacomart ……… p. 44
COLANTONIO ……… p. 49
Le Regole di San Francesco ……… p. 55
San Francesco d’Assisi ……… p. 56
Il pensiero di San Bonaventura da Bagnoregio ……… p. 59
Il Polittico di Colantonio presso San Lorenzo a Napoli ……… p. 61
L’UNIVERSITAS DI ANTONELLO ……… p. 71
L’arrivo dei Normanni in Sicilia e il controllo del territorio ……… p. 74
La nuova sede apostolica a Messina ai tempi dei Normanni ……… p. 75
Le rivolte dei ceti subalterni ……… p. 80
Milites, populares e nationes nella Sicilia del ’400 ……… p. 82
Una città oppressa dal baronaggio di terra e di mare ……… p. 92
ALLA BASE DELL’ARTE: LE MATERIE PRIME
I luoghi delle pietre ……… p. 114
Le origini dei pigmenti ……… p. 119
La pittura a olio, secondo Antonello ……… p. 124
Preparazione della tavola lignea ……… p. 128
Restauro dell’Annunciazione di Siracusa ……… p. 130
Restauri del Ritratto Trivulzio e della Pietà Correr ……… p. 132
Retrospettive antonelliane ……… p. 134
DINAMICHE FRANCESCANE NELLA MESSINA DEL QUATTROCENTO ……… p. 138
L’esempio clariano di Ismaralda Calafato ……… p. 143
Antonello, gli inizi ……… p. 146
Nel nome della Vergine ……… p. 156
Fra arte e investimenti immobiliari ……… p. 172
Retablos ……… p. 183
La stagione dei polittici ……… p. 193
La stagione dei ritratti ……… p. 226
A Venezia ……… p. 238
Ritorno a Messina ……… p. 288
Dopo Antonello ……… p. 331
STUDI SU ANTONELLO DA MESSINA
Ricerca prospettica ……… p. 333
Ricerca espressiva ……… p. 342
Ricerca paesaggistica ……… p. 385
Ricerca letteraria ……… p. 392
Ricerca coloristica ……… p. 393
Conclusioni ……… p. 399
Albero genealogico di Antonello da Messina ……… p. 403
Albero genealogico della famiglia Spatafora ……… p. 404
Investiture feudali di famiglie messinesi del XV secolo ……… p. 406
Indice analitico dei nomi ……… p. 411
Bibliografia generale ……… p. 424
Pubblicazioni e monografie su Antonello da Messina ……… p. 435
Opere di Antonello da Messina, ordinate per anno ……… p. 438
Altre opere di Antonello (di incerta attribuzione) ……… p. 444
Opere di Antonello da Messina ordinate per collocazione geografica ……… p. 446
Ritratti di Antonello da Messina ……… p. 451
Cartamoneta commemorativa ……… p. 454
Monete, pesi e misure ……… p. 455
Messina, ieri e oggi ……… p. 456
NOTE SULL’AUTORE
DARIO DE PASQUALE
Nato a Messina, dove ha conseguito gli studi universitari in Lettere, Scienze Politiche e il Dottorato Internazionale in Storia delle Istituzioni Giuridiche e Politiche nell’Europa mediterranea. Docente di Storia dell’Arte, archivista, i suoi saggi sono periodicamente pubblicati sul blog dariodepasquale.it.
Contribuisce alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali siciliani attraverso l’Associazione per i Beni Culturali SIKELIA Onlus, sin dal 1996. L’ultimo progetto è denominato «I Luoghi dei Gravina» ® (2021).
Per le collane di Arte e di Storia di ABC SIKELIA Edizioni, ha pubblicato:
– Sicilia, l’isula di lu suli (2023)
– Antonello da Messina e il suo tempo (2021, rist. 2022)
– Guida al Castello di Milazzo (2020)
– I Marchesi di Cassibile. Mille anni di storia del casato Loffredo-Pulejo-Gutkowskij (2018)
– Nino Leotti, pittore siciliano del Gruppo Corrente (2011)
– Le donne imprenditrici a Messina nell’Ottocento (2006);
– Modalità e tecniche d’accumulazione fondiaria a Messina nell’Ottocento (1992).
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