Documenti privati signorili
Anche i signori detenevano delle cancellerie private, ma inizialmente si appoggiavano sulle strutture cancelleresche esistenti, copiandone anche le formule ufficiali (quelle delle carte o delle scritte). Tuttavia nell’arenga può essere presente l’elemento spirituale che ha pinto l’autore a far redigere l’atto. Questo accadeva spesso trattandosi di donazioni a istituti ecclesiastici. A scrivere l’atto è il cappellano del signore, il suo notaio o lo scriba del vescovo: intorno alle loro figure si formeranno le cancellerie signorili (XIII-XVI).
PRIVILEGI SIGNORILI
Presentano il Nos seguito dai titoli del signore, l’arenga, la notificatio, il termine privilegium, il sigillo pendente. Non sempre c’è la sottoscrizione.
ATTI DELLE REGINE
La cancelleria della Camera Reginale emanava atti relativi a territori e rendite assegnati alla regina di Sicilia come dotario vitalizio (dal sec. XIV era un territorio della Val di Noto). Sebbene la regina avesse obblighi di vassallaggio, la Camera godeva di ampi privilegi, gli stessi che il re aveva sulle città demaniali (nominava ufficiali, concedeva privilegi e feudi, amministrava la giustizia civile e criminale, riscuoteva e imponeva tasse).
Alla Camera appartenevano il cancelliere, il protonotario, il segretario. Gli atti recavano il signum della regina e la completio del notaio-segretario.
SIGILLI
I sigilli degli atti signorili ripetevano quelli usati nella cancelleria regia: immagini sacre, effigie del signore, simboli araldici.
Scarica l’intero compendio gratuito di Diplomatica Siciliana tratto dal testo di Pietro Burgarella, Nozioni di Diplomatica Siciliana, ELS 1991.