Alla ricerca del miglior manuale di Storia dell’Arte

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La convenzione quadro del Consiglio d’Europa del 2005, rivista nel 2011, afferma: «La conoscenza e lo studio del Patrimonio storico-artistico rientrano nel diritto di partecipazione dei cittadini alla vita culturale e al lavoro, come definito dalla Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo». E secondo la «road map» per l’educazione artistica dell’Unesco, ampliata dalla Convenzione di Lisbona del 2006: «L’educazione all’arte e alla tutela dei beni artistici delle nazioni si realizza “obbligatoriamente” nelle scuole pubbliche con la partecipazione di insegnanti preparati e aggiornati».


Testi recensiti:


Sarò metodico: studiare storia dell’arte nelle scuole italiane è un’impresa da titani, ma insegnarla è una vera e propria sfida lanciata agli dei. Se va bene, abbiamo a disposizione le 99 ore del Liceo Artistico, che rimangono tuttavia poche per portare avanti un programma ricco che possa comprendere le meraviglie dell’arte italiana e straniera e, al contempo, le verifiche periodiche trimestrali (6). A parte le potenziali ore destinate alle festività e alle legittime assemblee di classe o d’istituto, le ore in totale non si presentano sufficienti per “digerire” materialmente un testo di circa 300 pagine, sebbene comprensive di immagini.

Un testo di Storia dell’Arte ideale o espressamente ritagliato per i Licei Artistici, si può dire onestamente, ancora non esista. Esistono libri per il Liceo Classico e lo Scientifico, ancora più voluminosi e tecnici, destinati a non essere mai completati, esistono libri nuovi congegnati sempre per i licei classici e scientifici, più semplici e scarni, solo puntuale sintesi dei loro più voluminosi predecessori.

Manuali di Storia dell’Arte a confronto

ITINERARIO NELL’ARTE 

Un manuale molto usato nelle scuole (edito da Zanichelli) è Cricco – Di Teodoro, Itinerario nell’arte, nell’ultima versione rossa, lontanamente paragonabile alle prime edizioni dell’inizio degli anni 2000, quando si avvaleva di diversi tomi e i contenuti erano più che apprezzabili approfondimenti sui vari temi di storia dell’arte. Triste notare come queste ultime edizioni siano solo degli adattamenti casuali, smodati, disorganici delle precedenti. Così potrebbe sembrare che gli autori dei libri o le case editrici non si occupino più di progettazione editoriale, intenti come sono a immettere sul mercato ritagli di esperienze passate, di programmazioni di successo. Ma forse il successo era legato alla completezza con la quale si offrivano fino a un decennio fa quei testi, sebbene i contenuti avrebbero dovuto essere oggetto di revisione già da allora.

Bisogna arrendersi all’idea che la Storia dell’arte si arricchisce ed evolve di continuo, e che perciò noi tutti docenti ci si debba impadronire di nuove metodologie didattiche e anche delle nuove tecnologie che appassionano i giovani. D’altra parte, è notizia non certo recente, l’aggiornamento per i docenti di storia dell’arte è già obbligatorio in molte parti d’Europa. Un motivo ci sarà.

Analisi del testo Itinerario nell’arte

Ogni capitolo è caratterizzato da un’introduzione storica, a mio giudizio, poco pertinente al programma di storia dell’arte che ne segue. Mi spiego meglio: la storia sembra estrapolata da un libro di storia e trattare argomenti a loro stanti, piuttosto che accompagnare e rendere esplicativo un testo che introduce ai movimenti e alle tecniche artistiche. Ciò non permette agli alunni del liceo artistico, per lo più privi degli strumenti di lettura storica, di potersi immediatamente immedesimare nel contesto storico vissuto dagli artisti di riferimento. Potremmo esemplificare dicendo che questi testi parlano di storia e di arte, ma non di storia dell’arte, come dovrebbero.

Dove sono le tracce tematiche, che da sole basterebbero per far capire come spesso l’arte sia fatta di mode, di cambiamenti culturali, di rappresentazione di un regime o di semplice e diretta manifestazione di sentimenti umani e religiosi?

Alcune domande che dovrebbero porsi uno storico dell’arte o un insegnante o uno studente sono:

  • – Perché tante “Adorazioni dei magi” a un certo punto della storia o tante “Annunciazioni”?
  • – Com’è fatto e com’è vissuto il Medioevo?
  • – Perché la sola citazione di autori minori?

Questi i nodi che il Cricco-Di Teodoro non riesce visibilmente a risolvere. E se di grande aiuto sono gli schemi che introducono alla lettura geometrico-scientifica delle opere, non si spiega perché tali esemplari opere sono state così congegnate. A parte il mancato trattamento dei minori, trascurati sicuramente per ragioni di spazio e di tempo, perché dei maggiori appaiono opere e percorsi non sempre coerenti fra di loro? Perché non sono citate le opere giovanili di Michelangelo Buonarroti, utili per capire la formazione non solo tecnica ma soprattutto spirituale dell’artista? E, per lo stesso motivo, perchè non riportare le sue ultime opere? Eppure non stiamo parlando di un autore qualsiasi, ma del tema centrale della storia dell’arte italiana, di un paladino del Rinascimento.

E poi c’è da evidenziare lo scarso bilanciamento delle informazioni: perché riservare cento pagine al Manierismo e appena cinquanta ai tre grandi del Rinascimento?

Non va assolutamente meglio per gli altri anni, dove le maggiori civiltà del Mediterraneo sono liquidate con estrema velocità e sintesi, senza meditare su una visione d’insieme, così come invece avrebbe fatto un cultore della materia come Braudel. Per l’età greca classica, Fidia ha un trattamento da minore.

Il gotico si riduce a una nota di colore intorno a Cimabue, Giotto, Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti, senza una parola sull’uscita dal Medioevo, sulle conseguenze della caduta di Costantinopoli ad opera dei Turchi, esempio millenario dello scontro tra due civiltà.

Ma poi dov’è l’apparato critico, quali le scelte di metodo, quali gli strumenti di interpretazione? Su quali basi si costruisce questo libro? Ancora non sono riuscito a capirlo dopo anni di letture. C’è un abuso delle perifrasi, di periodi interminabili, delle frasi fatte apposta per «riempire le pagine», trascurando gli importanti riferimenti filologici, gli agganci ai documenti, una seppur minima bibliografia.

Esempio (fra i tanti), Masaccio a p. 573 della versione rossa: «Con Masaccio, dunque, possiamo considerare definitivamente conclusa la tradizione pittorica del Medioevo. Le intuizioni di Giotto vengono sviluppate e potenziate dando origine a personaggi efficacemente realistici, modellati dal chiaroscuro e resi credibili dalla perfetta aderenza delle loro espressioni alla situazione che stanno vivendo. Tutte le figure vengono poi inserite entro paesaggi, città o architetture prospetticamente esatti. Ciò dimostra il raggiungimento di una totale padronanza delle tecniche scientifiche di rappresentazione della realtà.» Un insieme di banalità e di scorrettezze messe insieme: esisteva una tradizione pittorica nel Medioevo? Masaccio la interrompe? Masaccio è il continuatore ideale dell’opera di Giotto? Esiste una prospettiva esatta in Masaccio e quindi una «totale padronanza» delle «tecniche scientifiche di rappresentazione della realtà»?

Altre citazioni famose, p. 576: Beato Angelico «l’uomo che sapeva dipingere i santi» o a pag. 658 nella «Orazione nell’orto» di Andrea Mantegna si nota una Gerusalemme «colma di monumenti presi in prestito da Venezia (il campanile di San Marco [vero]), da Verona (l’Arena [e perché non il Colosseo di Roma?]) e da Roma (una colonna coclide istoriata, un monumento equestre che rinvia al Marco Aurelio [e perché non al Gattamelata di Padova?] […] Le mura chiaramente restaurate sono invece un riferimento erudito ai passi biblici che narrano delle loro numerose distruzioni e riparazioni [e le rovine del San Sebastiano del Louvre, per continuare su questa scelta interpretativa?])».

Su Antonello da Messina: Antonello, Ritratto di giovane col cappello rosso: «vivaci occhi verdi» (casomai azzurri), «il naso è dritto e lucido [non mi sembra], al pari della pelle rosata del volto (dritta e lucida? Ma il naso non fa parte del volto?».

Per non parlare dello svarione della “trabeazione dipinta” dello Scalone di Würzburg di Giambattista Tiepolo.

Sulla pittura astratta: «Oltre la forma: l’astrattismo». Ma l’astrattismo parte proprio dalle forme per arrivare dove il testo di Cricco – Di Teodoro non riesce, ancora una volta, a spiegare.

Uso di parole inappropriate: le forme di Kandinsky diventano «amebiche», mentre l’abbandono dell’Associazione dei pittori di Mosca da parte di Malevic  diventa «esautorazione».

Concludo osservando, anche alla luce delle testimonianze degli studenti interessati, che il testo di Cricco-Di Teodoro presenta oggettive difficoltà di interpretazione, memorizzazione e assimilazione. Distoglie dagli obiettivi fondamentali che ogni buon docente di storia dell’arte si propone: il ragionamento sulla vita e le opere degli artisti ovvero quanto il contesto storico, l’ambiente, la cultura locale abbia influenzato la formazione, la spiritualità, la coscienza degli artisti trattati.

Prezzo: da 23,50 a 32,90 euro


Trattazione dei nuovi testi:

Giungono nelle mie mani diverse nuove edizioni, ognuna con i suoi pregi e i suoi difetti, che ho voluto prontamente esaminare al fine di essere giudicate anche dal resto della Commissione Sotto-dipartimentale formata dai miei colleghi di lavoro.

Premetto che finora nessuno dei miei colleghi si è preso la briga di leggere i testi considerati (quelli forniti gratuitamente dai rappresentanti delle varie case editrici), rimandando ormai da 5 anni (questo è il sesto) quello che credo sia un dovere professionale, un segno di correttezza deontologica nei confronti della Scuola e degli Studenti tutti. Di fatto gli stessi miei colleghi, procrastinando la lettura dei nuovi testi, hanno bloccato la possibilità di sostituire il testo consigliato, non solo trascurando i miei sforzi (che sarebbe ben poca cosa), ma volontariamente uccidendo il sano confronto culturale all’interno di un Istituto Scolastico.

Per fortuna, ogni docente gode di autonomia didattica e perciò, grazie all’utilizzo di vari testi e di dispense personalizzate offriamo agli studenti la possibilità di aprirsi a nuove letture e a nuovi punti di vista.


Passiamo adesso agli altri manuali di storia dell’arte.

L’ordine in cui li ho collocati è di lettura e non di importanza:

CIVILTÀ D’ARTE

* Il primo testo è ad opera di Gillo Dorfles e Marcello Ragazzi, si intitola Civiltà d’Arte, edito da Atlas. I due autori non si presentano, s’immettono subito nel merito della storia. Il testo si presenta di lettura facile e scorrevole, potenzialmente indicato per studenti del liceo artistico. Le figure a complemento appaiono chiare e sufficientemente esplicative, a fine capitolo ritorna spesso un’analisi più o meno approfondita di un’opera trattata.

L’arte greca è trattata in modo semplice e lineare, molto equilibrata nelle sue varie fasi. Così come equilibrata appare la parte relativa al Rinascimento, con l’unica pesante pecca di una ridottissima scheda su Antonello da Messina, da molti storici dell’arte oramai considerato il padre del rinascimento italiano.

Tutti i temi contenuti nel programma del liceo artistico sono contenuti in questa collana, che ultima il suo percorso con l’architettura del Duemila. Lavoro, dunque, molto interessante e ben elaborato, che si avvale di un supporto e-book.

Gillo Dorfles (1910-2018), è stato un critico, un pittore e un filosofo italiano, triestino di nascita, una delle personalità più poliedriche del panorama artistico-culturale del Novecento.

Marcello Ragazzi è un architetto e un docente (di un Liceo Scientifico di Bergamo) attento alla storia delle arti italiane.

Prezzo: fra i 14 e i 30 euro a volume.


L’ARTE SVELATA – Arte in opera

* Il secondo testo alla mia attenzione è opera di Giuseppe Nifosì, dal titolo L’Arte svelata (oggi anche Arte in opera), edito da Laterza. Si tratta di un testo sintetico ma ben fatto e congegnato. Mancano le schematizzazioni geometriche e le elaborazioni grafiche alle quali ci aveva abituato il Cricco-Di Teodoro ma esistono puntuali rimandi alla parte multimediale leggibile solo online. Un testo, dunque, che si propone come una guida e un riferimento nello studio della storia dell’arte, da completarsi con un collegamento al pc.

Con le sue 200 pagine circa dedicate a ogni percorso annuale, l’opera si presenta come un testo ritagliato su misura per gli studenti del liceo artistico. I percorsi formativi degli artisti ci sono tutti, mancano alcune opere considerate minori, credo per ragioni di brevità. Propone alla fine di ogni capitolo una guida allo studio e alcune domande per la memorizzazione.

Giuseppe Nifosì è un docente (liceo classico di Genova) e uno storico dell’arte molto apprezzato dagli studenti. Notoriamente severo, rigoroso nelle lezioni e nelle interrogazioni, ama contestualizzare le opere d’arte e gli stili.

Prezzo: fra i 18,90 e i 27,90 euro a volume.


L’ARTE DI VEDERE

* Nel caso in cui si richieda un testo maggiormente approfondito, che possa dare sfogo alle richieste di maggiore informazione da parte degli studenti, giunge utile la collana L’Arte di vedere a cura di Giulia Mezzalana, Elisabetta Parente, Lavinia Tenetti e Umberto Vitali, edito da Bruno Mondadori.

Gli autori dichiarano in prefazione che il libro si concentra maggiormente sui temi d’architettura e urbanistica.

Il testo si presenta con un’impostazione grafica e stilistica tradizionale ma dispersiva, con una stesura semplice ma, a volte, ripetitiva e ridondante, probabile conseguenza di una cura a più mani resa non sufficientemente omogenea. Apprezzabili, di contro, le schede sui “Generi, soggetti e iconografie”, provviste di un glossario dei termini usati e uno schema chiaro delle opere raffigurate.

Ogni argomento, già sufficientemente affrontato nel testo, è provvisto di un rimando con approfondimento sul sito internet della Bruno Mondadori (versione tutor).

Infine, un laboratorio delle competenze per le verifiche periodiche.

I libri si presentano anche in versione digitale e sono corredati da buone monografie. Con tale impostazione, ritengo il testo più adatto ad alunni del liceo classico che ai nostri.

Libro un po’ confusionario (alla pari del Cricco-Di Teodoro), realizzato da un gruppo di docenti architetti, manca di un’effettiva revisione.

Prezzo: fra i 21,75 e i 34,90 euro a volume.


DENTRO L’ARTE

  • Dentro l’arte è un testo redatto da un ricercatrice italiana specializzata in Storia dell’Arte, Irene Baldriga, edito da Electa Scuola – Mondadori. La lettura si presenta scorrevole e coerente (merito anche della stesura operata da un unico autore) e segue un format ispirato alla scheda di catalogazione utilizzata nelle Soprintendenze. Gli argomenti si dividono in tre parti: lo spirito del tempo, introduzione alle tematiche dell’epoca trattata, la storia con gli eventi e una tavola cronologica del periodo trattato. La storia dell’arte prevede una parte discorsivo-letteraria e una parte tecnico-descrittiva con ingrandimento dei particolari delle opere a tutta pagina.
  • Il testo si prende cura anche dell’aspetto della interdisciplinarità della materia. La didattica è organizzata per competenze, graduate e differenziate.

Sembrerebbe un testo destinato alle scuole con indirizzo specialistico in architettura. Sono infatti presenti degli Atlanti che potenziano la conoscenza dell’architettura e dell’urbanistica e ripercorrono la storia dell’architettura enucleando le tipologie di edifici che, nei secoli, sono nate per lo spazio urbano e per le esigenze della vita quotidiana o culturale degli abitanti.

I disegni sono a cura di Matteo Pericoli, mentre le audioguide abbinate al corso sono a cura di Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani.

A complemento dell’opera esiste una Guida per il docente, strumenti e risorse per insegnare: prevede prove di verifica e prove di eccellenza, materiali per l’esame di Stato, la soluzione delle verifiche e i percorsi tematici di fonti e bibliografia.

Prezzo: fra i 20,80 e i 27,80 euro a volume.


DOSSIER ARTE PLUS

Ho esaminato la nuova edizione di DossierArte plus a cura di Claudio Pescio.

Permettetemi di darvi il mio modesto parere.

Il secondo volume mi ha fatto una buona impressione: buona veste grafica, buon apparato iconografico, trattazione della storia locale (arte siciliana, con il Duomo di Monreale, Federico II, Castello Ursino), 200 pagine, 19 euro.

Volume terzo: equilibrata e, in alcuni casi, doviziosa la quantità di immagini riportate. Qualche lacuna è presente nella presentazione degli artisti, specie nella parte strettamente biografica, utile per capire la formazione culturale ed artistica degli stessi. La stesura della parte letteraria è scorrevole e chiara.

In particolare, Michelangelo è trattato in maniera minuziosa e approfondita. L’autore mostra un’evidente preferenza per la parte architettonica in tutti i volumi, mentre minore cura è rivolta alle altre arti maggiori e alla componente storica.

Volume quarto: le modalità di stesura sono del tutto simili al volume precedente. L’autore s’immette immediatamente nell’operatività dell’artista, illustrandone la carriera alla luce delle sue visioni. Questo approccio presuppone quantomeno la conoscenza della storia da parte dello studente e/o un’attenta guida da parte del docente. Un esempio su tutti è il profilo di Goya, tracciato sulla sua interiorità più ancora che sulla sua vita sociale. Comunque, credo che sia un lodevole tentativo di trattare strettamente la “storia dell’arte”.

Volume quinto: finalmente qualche accenno al liberty siciliano, equilibrata l’impostazione delle avanguardie artistiche dal Futurismo all’Anacronismo, mentre la contemporaneità si assottiglia nella molteplicità degli autori trattati.

Prezzo da 19 a 24,50 euro.

Claudio Pescio è il direttore di Art e Dossier, specialista di pittura olandese e fiamminga.

Nella stesura dei suoi libri è stato coadiuvato da un team di architetti e storici dell’architettura.


ARTE. UNA STORIA NATURALE E CIVILE

I manuali di Storia dell’Arte a cura di Salvatore Settis e Tomaso Montanari, editi da Mondadori Education, sono ben curati nella grafica e offrono una lettura attenta e critica dei movimenti artistici e delle opere d’arte.

Gli autori d’eccezione, Settis (classe 1941) è archeologo e storico dell’arte, nonché storico direttore (1999-2010) della Scuola Normale Superiore di Pisa; Montanari storico dell’arte e professore ordinario di Storia dell’Arte moderna all’Università per Stranieri di Siena (specializzato in arte barocca, in precedenza ha insegnato presso l’Università della Tuscia, a Roma Tor Vergata, e alla Federico II di Napoli), offrono una chiave di lettura iniziale del movimento artistico all’inizio di ogni capitolo dedicato, l’apparato critico è solido, i riferimenti sono aggiornati. Si offrono, contestualmente, confronti con opere di altre epoche, per capire il percorso umano dell’arte, cosa che  tiene fede al titolo dato all’intera collana: Arte. Una storia naturale e civile.

La parte storica, finalmente, è vera storia dell’arte, cioè integrata al percorso artistico degli uomini che la percorrono. E il percorso è quasi sempre europeo.

Notevole la parte dedicata a Caravaggio, finalmente diversa da quelle finora trattate da altri manuali, dove troviamo il pittore lombardo di fronte a un Annibale Carracci in carne e ossa. E’ la storia del vero incontro tra due grandi artisti dell’epoca, di “due rivoluzionari”. Si corre il rischio, seguendola, di leggerne la storia del secolo e del barocco. Vengono citati i biografi dell’epoca e le citazioni degli storici dell’arte italiana in merito. Penso quanto più completo ci possa essere per un manuale.

Interessante la lezione, definirei “zeriana” (poiché mi ricorda una frase di Federico Zeri), sulla fotografia delle opere d’arte (p. 24 del quarto volume): bisogna guardare le opere d’arte dal vero per capirne la vera natura e colorazione.

Sono ritratti brevi ma intensi quelli di Montanari, supportati da un numero sovrabbondante di foto. Si insiste molto sul confronto con gli artisti minori, che espandono la lettura (forse anche troppo). Limitarne il numero per aumentare la dimensione delle foto delle opere potrebbe essere una soluzione più equilibrata nell’insieme.

Bella l’idea di integrare barocco, Bernini, Borromini e Reni in un’unica soluzione. Rende perfettamente l’idea.

Finalmente un riferimento al barocco siciliano, in particolare al Serpotta di Palermo, a Noto e alla Palazzata di Messina.

I contenuti dei volumi sono espandibili con i corrispettivi digitali facilmente raggiungibili tramite il QR code. In effetti, metà di ogni volume (di circa 400 pagine) potrebbe essere trasferita sul digitale, tanto grande è l’offerta cartacea, difficilmente assorbibile nell’arco di un anno scolastico con poche decine di ore a disposizione.

Se c’è qualcosa che manca è qualche riferimento tecnico: l’analisi geometrica alla base della costruzione di un’opera d’arte, la lettura dei livelli, un piccolo aiuto per chi studia architettura o crea opere d’arte.

Per lo studente

  • Videolezioni degli autori.
  • Videotutorial per imparare a leggere le opere d’arte con metodo.
  • Bacheche per approfondire in ottica interdisciplinare il contesto dei periodi fondanti della Storia dell’arte.

Per il docente

  • Lezioni LIM in PowerPoint.
  • HUB Test per creare esercitazioni personalizzate.
  • Tavole di programmazione e Verifiche in formato Word modificabile.
  • Atlante di Storia dell’arte con oltre 2000 immagini ad alta definizione, con possibilità di ricerca e confronto tra opere.

Prezzo: da 23,80 a 30,80 euro.


CHIAVE DI VOLTA

Il progetto di studio di storia dell’arte, firmato da tre autrici: Elena Tornaghi, Vera Tarantini e Claudia Simoncini, edito da Loescher, si presenta di particolare interesse.

Gli autori dichiarano di volersi concentrare sul metodo di lettura dell’opera , “chiave di volta di un lungo e affascinante viaggio nella storia dell’arte, raccontata in modo esaustivo dalle origini dell’uomo ai giorni nostri”. A parte la modesta introduzione, il libro mi sembra ben fatto.

Volume I: La stesura dei testi è piana e lineare; i contenuti, seppur sintetici, sono sufficientemente chiari. Con sorpresa, si riportano testimonianze dell’arte preistorica poco trattate da altri volumi, come le pitture rupestri della grotta di Chauvet, le riflessioni sul pensiero artistico degli uomini primitivi, sottolineando il passaggio dalla rappresentazione naturalistica a quella astratta come una rivoluzione sociale. Ottimo anche il riferimento alla ceramica del neolitico con uno schema della varietà dei vasi africani ed europei. Così come convincente risulta la spiegazione storico-sociale del trono di Tutankhamon o della struttura della falsa cupola della thólos o la descrizione delle divinità greche.

L’impostazione del libro sembra riflettere quella “seriosa” delle pubblicazioni neoidealiste di stampo gentiliano. Mancano, in effetti, i “ponti” tra le testimonianze artistiche di ogni tempo, quei voli pindarici che “allargano la mente” perché in essi si legge il processo di trasformazione e di cambiamento dell’umanità.

Attendo la lettura degli altri volumi per una considerazione finale.

Responsabile del progetto è la prof.ssa Elena Tornaghi, insegnante di storia dell’arte presso il liceo scientifico “Banfi” di Vimercate (MB), collabora con la Loescher da svariati anni. Vera Tarantini si è occupata della parte grafica e della redazione del testo. Susanna Buricchi, Fabio Cafagna, Sara d’Alessandro Manozzo, Michela Goi, Laura Mantovani, Claudia Simoncini, Maddalena Vaccaro sono i professionisti specializzati nei periodi storico-artistici trattati nei cinque volumi.

Prezzo: 21,90 euro.


OPERA

Si tratta di un progetto condiviso fra alcune docenti di storia dell’arte “che hanno voluto dare forma alla loro esperienza didattica” attraverso questa pubblicazione in cinque volumi edita da Rizzoli Education.

L. Colombo, A. Dionisio, N. Onida e G. Savarese s’impegnano a “sviluppare la capacità di lettura delle opere e il metodo per acquisirla […]”. Stesura semplice e schema sintattico comprensibile, narrazione descrittiva senza tanti giri di parole. I tanti contenuti, soprattutto fotografici, ne fanno un ricco riferimento di un percorso di studi in storia dell’arte.

Volume I: Anche questo libro fa riferimento alle grotte di Chauvet (pochi lo fanno) per l’arte primitiva e tratta ogni singolo argomento per le civiltà del Mediterraneo, riportando schemi grafici di grande aiuto per lo studio. A pag. 3 appare un’interessante mappa dei siti europei del Paleolitico e del Neolitico, con la grave mancanza delle Isole Eolie (sito essenziale per la lettura della storia del Mediterraneo, povero Luigi Bernabò Brea!)

Volume III (445 pagine): breve introduzione storica al Rinascimento italiano, in cui, brillantemente, si sottolinea la romanitas di Firenze quale nuovo strumento di governo per rilanciare una coscienza laica e la sapienza degli antichi. Interessanti letture trasversali delle opere d’arte del primo Rinascimento riportando in foto i riferimenti classici (Spinario per Brunelleschi e Torso Gaddi per Ghiberti in occasione del concorso del 1401 per la porta nord del Battistero di Firenze). A corredare il tutto, indicazioni bibliografiche per gli approfondimenti (Panofsky in particolare) e schemi compositivi delle opere. Focus sull’Ars Nova fiamminga con i maggiori autori e opere a confronto. I maggiori del Rinascimento trattati con dovuto rispetto, includendo tutto, dalle opere giovanili a quelle di fine carriera (16 pagine per Leonardo, 36 pagine per Michelangelo, 22 per Raffaello). Poca attenzione nei confronti della vita degli artisti, probabilmente per lasciare più spazio alla descrizione delle opere, in un libro già per sé molto voluminoso e denso di contenuti e di corredi fotografici. Constato, con piacere, un approfondimento sulla “figura serpentinata” descritta nel suo Trattato dal pittore milanese Giovanni Paolo Lomazzo (1538-1592).

Volume V: contrariamente ai precedenti volumi, questo non desta grandi impressioni. Il tono descrittivo è in calo e senza quei sobbalzi che rallegrano la lettura della storia dell’arte da parte degli studenti. Nel tentativo di toccare tutte le tematiche relative alla storia dell’arte del Novecento in 470 pagine, gli autori decidono di restringere i contenuti relativi ad artisti importanti, come Magritte e Dalì, liquidati in una sola pagina di testo, o come Modigliani (due pagine, figure comprese). Guttuso non è nemmeno menzionato, mentre sono riservate sei pagine allo statunitense Frank Lloyd Wright o al tedesco Ludwig Mies van Der Rohe. Il volume affronta anche i “nuovi linguaggi figurativi nell’epoca del Postmoderno”, attribuendone la (terribile) definizione  al critico Charles Jencks (The language of post moderne architetture, 1977), piuttosto che ricorrere a quella usata dal pensatore  spagnolo Federico de Onìs (nel saggio Antología de la poesía española e hispanoamericana. 1882-1932, 1934) per indicare quel movimento artistico americano che reinterpretava la storia liberandola da ogni finalismo speculativo, ripartendo da opere del passato degne di nota perché rispettose dell’ambiente e della natura. Il termine (ma non è specificato nel volume) sottolineava la contrapposizione del movimento alle ideologie moderniste e alle utopie illuministe, ma non era contrario alla modernità né la oltrepassava. Anche per questo, il V volume non supera la prova, decisamente non all’altezza dei volumi precedenti. Chiudono il percorso la transavanguardia, la videoarte e l’arte pubblica.

Prezzo: da 29,00 a 31,00 euro a volume.


ARTE BENE COMUNE

All’inizio del libro gli autori hanno inserito una presentazione del progetto come “proposta culturale”: “La scuola è una grande occasione per promuovere nei giovani la consapevolezza del valore dell’arte come forma di comunicazione, come esperienza estetica, come patrimonio culturale e civile. Da qui il titolo odi questo manuale, Arte bene comune, che vuole fornire gli strumenti per una formazione storico-artistica di base, nella convinzione che questo sia un fondamentale valore di cittadinanza.

L’impianto didattico è organizzato per competenze, disciplinari, trasversali, di cittadinanza e prevede:

  • Analisi dell’opera (opere d’arte analizzate quale introduzione all’epoca)
  • schede Grammatica dell’arte e Grammatica dell’architettura (approfondimenti tecnici e iconografici)
  • le Anteprime (schema riassuntivo delle singole unità)

Come allegati: i fascicoli I mestieri dell’arte (anche ai fini de PCTo – Alternanza Scuola – lavoro), CLIL Art in English per letture interdisciplinari, Le mappe dell’arte per il ripasso e la didattica inclusiva.

Strumenti per il docente: risorse digitali per ogni dispositivo, LIMbook, Giotto (motore di ricerca iconografico per proiettare immagini in classe).

Il volume I (L’antichità e il Medioevo) è a cura di Matteo Cadario e Serena Colombo: il percorso che si pratica, costellato da micro-schede su argomenti introduttivi e inerenti all’argomento trattato, è di tipo tematico-orientativo, in modo da collocare funzionalmente e ideologicamente le produzioni artistiche delle civiltà del Mediterraneo. Un approccio certamente diverso da quello presentato da altri testi. Lodevole è il riferimento, mancante in altri testi, agli affreschi di Akrotiri, importante chiave di lettura delle spedizioni navali e quindi degli spostamenti nell’ambito del Mediterraneo. Originale l’inserimento dello spaccato della colonna traiana, completo il riferimento all’opera di Wiligelmo, Genesi, ottima la spiegazione della tecnica dell’affresco in tutti i suoi passaggi.

Volume II (dal Rinascimento al Rococò): introduzione alla nuova cultura rinascimentale con i comuni, le signorie e le corti. Vita e opere di artisti possiamo dire complete, con adeguato numero di pagine e foto dedicate ad ogni artista.

Stile piano, posato, senza arzigogolature, direi essenziale tuttavia efficace.

Prezzo: da 21,30 a 28,00 euro a volume.

Pagina della Casa Editrice.


A PASSO D’ARTE

Nuovissima edizione 2020, a cura di Giuseppe Nifosì, rivelatosi l’uomo chiave in questi ultimi anni per la linea editoriale scolastica dedicata alla storia dell’arte della casa editrice Laterza di Bari. A coadiuvarne l’azione sono: Velia Polito per la pace storica, Daniela Foresio per la parte laboratoriale, Francesca Misceo per le illustrazioni.

Il manuale è diviso in:

  • sezioni, dedicate agli argomenti principali (ad esempio, per il primo volume: 1. Antiche civiltà, 2. Arte Greca, 3.Arte Etrusca e Arte Romana);
  • le sezioni sono divise in due rubriche: La storia nell’arte (in cui si presenta in via cronologica la parte storica) e L’arte nella storia (dedicata al significato delle opere d’arte esaminate nel periodo);
  • i capitoli comprendono la narrazione vera e propria, con approfondimenti sui Capolavori e le Analisi dell’opera;
  • un glossario illustrato, denominato Le parole per l’approfondimento linguistico e del lessico specialistico;
  • una guida alla comprensione della grammatica e delle tecniche dell’arte e dell’architettura: Il sistema dell’arte;
  • una rubrica che mette a confronto opere d’arte di tutti i tempi: Arte IeriOggi;
  • una scheda cronologica all’inizio di ogni capitolo: Coordinate;
  • verifiche alla fine del paragrafo: Guida allo studio;
  • valutazione delle conoscenze a fine capitolo: Verso le competenze (solo per il biennio);
  • verifiche delle competenze a fine sezione: Laboratorio delle competenze;
  • analisi interdisciplinari: Oltre l’immagine;
  • approfondimenti a vario titolo: Fonti e testimonianze per l’arte; La critica e il racconto dell’arte.
  • tre gli allegati: uno per la cittadinanza attiva; uno per l’arte interculturale; uno per il CLIL.

È un progetto editoriale che predilige l’impostazione tematica più che cronologica e, inizialmente, ci si può trovare spiazzati dalla progressione “anomala” della narrazione. Immagino che lo scopo sia quello di creare delle connessioni tra tipologie di opere e di messaggi in esse contenuti prodotti da diverse civiltà e/o artisti.

Nel complesso, ho l’impressione che l’autore abbia un po’ pagato il pegno della prima opera innovativa e audace, scritta con disinvoltura e da alcuni ritenuta troppo superficiale o poco precisa. Qui, invece, vengono riportati tutti i contenuti possibili, un’ondata di dati travolge lo studente alle prese con la lettura dei pur brevi volumi (siamo intorno alle 250-300 pagine a volume).

Questa volontà di riportare tutto (date, ipotesi di studio, raffronti, dati scientifici, ecc) uccide la spontaneità e crea un senso di confusione e di noia (non me ne voglia il pur bravo autore, è solo un appunto sulla stesura e non sui contenuti). La stesura, infatti,  ha perso la fluidità e la freschezza giovanile iniziale, è meno impattante e più rigida. Attenzione: c’è un lavoro immenso in questi volumi, potrebbero essere utili per la preparazione agli esami universitari per l’ampia erudizione, manca solo quella “distensiva” spiritualità…

Prezzo: da 21,00 a 28,00 euro a volume.

Pagina della Casa Editrice (indici e ISBN).


 L’ARTE DEL MONDO. IL MONDO DELL’ARTE

Edizione Loescher 2021 a cura di Piero Adorno e Adriana Mastrangelo, L’arte nel mondo. Il mondo nell’arte si propone a sostegno degli obiettivi di Agenda 2030, così come inserito nelle prime pagine del primo volume.

  • A tale scopo, i vari paragrafi sono divisi per beni culturali appartenenti al Patrimonio UNESCO, temi ambientali, temi multidisciplinari anche nell’ambito dell’Educazione Civica, che qui si integra in una sola materia.
  • I percorsi testuali, grafici e iconografici sono opportunamente coadiuvati da brevi percorsi in audioguide e contenuti multimediali in powerpoint con verifiche.

STESURA

La stesura, piana e sintetica, è organizzata in paragrafi brevi di facile individuazione e perciò facilmente memorizzabili.

CONTENUTI DEL VOLUME PRIMO

Interessante l’organizzazione delle informazioni nella prima parte del volume: il testo è supportato da un numero elevato di immagini, alcune anche originali, poco viste in altri volumi come la serie di propulsori  in corno di renna del paleolitico superiore.

Ordinata anche la disposizione cronologica e tematica dell’arte egizia, provvista di disegni illustrativi ed esplicativi, accompagnate da immagini dal vero.

Anche le altre civiltà del Mediterraneo sono trattate in maniera sintetica ma intensa. Tuttavia, mancano alcuni importanti riferimenti di storia sociale e politica, che, altrimenti, spiegherebbero bene i rapporti tra autorità e sudditanza, nonché il valore degli scontri militari e sociali delle varie epoche storiche trattate. Ad esempio, nel paragrafo dedicato allo stendardo di Ur, si poteva cogliere l’occasione, oltre la pur precisa descrizione, per citare l’importanza delle fasce sociali rappresentate e il rapporto intercorrente tra loro, alla luce dei fattori economici, commerciali e produttivi della società sumera.

Lodevole l’introduzione della popolazione persiana fra le voci delle civiltà mediterranee.

Per le origini della civiltà greca, si riportano i dipinti di Akrotiri in merito all’espansione delle società egee. Tuttavia, anche qui, come nei testi precedenti, non si fa riferimento a quella felice intuizione scambiata tra gli archeologi Dumas e Bernabò Brea ormai nel lontano 1999 circa l’ipotesi di un viaggio delle popolazioni egee verso la Sicilia e le Isole Eolie. Ipotesi suggestive e fondate sull’analisi dei reperti.

Scarso l’apporto sul versante della critica d’arte: lo testimonia il riferimento al Trono Ludovisi, che non comprende, stranamente, il giudizio del più autorevole storico dell’arte che il nostro Paese abbia avuto: Federico Zeri. Il noto storico dell’arte di Mentana, infatti, sulla base di considerazioni stilistiche, riteneva che fosse un falso ricavato da artisti non tanto abili del XIX secolo su marmi d’epoca.

CONTENUTI DEL VOLUME TERZO

Impostazione tradizionale per il volume terzo di questa nuova edizione dell’Adorno, con inizio puntato sul primo Rinascimento e il concorso del 1401, trattato col dovuto rispetto, evidenziando le caratteristiche tecniche e stilistiche dei finalisti partecipanti.

Poco trattato, invece, il problema dello spazio-tempo nell’ambito degli studi sulla prospettiva, cosa non del tutto trascurabile. Così come mancano, anche qui, i riferimenti storici, economici e politologici che caratterizzano il periodo rinascimentale: c’è sono un’introduzione storica con il racconto dei fatti, che non approfondisce sulle cause e le motivazioni che mossero sovrani, signori, uomini d’affari nell’ambito italiano ed europeo.

Spostata cronologicamente la parte relativa all’Italia meridionale, dove, si dice perentoriamente a pag. 178: “Sia in Sicilia sia a Napoli l’arte è espressione non delle ricche committenze di famiglie nobili o borghesi, come accade per esempio a Firenze o a Venezia, ma della volontà dei sovrani, con influenze anche spagnole e borgognone.” Cosa non del tutto esatta, poiché esclude non solo l’apporto dei baroni, ma anche quello delle confraternite e della Chiesa.

Colantonio è ridotto a 19 righe in colonna (!) e l’ultima frase risulta lapidaria: “[…] secondo i modi della pittura fiamminga, ma non riesce a eguagliare il nitore e la brillantezza.” Antonello è collocato per via geografica e non cronologica, dunque viene dopo artisti anche molto più giovani di lui.

Veramente completo in ogni sua parte (testuale, iconografica, comparativa) il capitolo su Michelangelo, ricco di immagini sia delle opere giovanili, sia delle opere della maturità (in varie posizioni, per privilegiare la visione a tutto tondo). E poi, la parte architettonica e le ultime Pietà, c’è veramente tutto.

Giudizio finale: mi piace l’ordine di questo progetto editoriale e anche la selezione degli argomenti. Non posso non rimproverare, invece, la mancanza di supporto storico e critico, che si scontra con la precisione descrittiva del testo, delle note e la ricchezza iconografica.

Prezzo: da 19,90 a 29,70 euro a volume.

Pagina della Casa Editrice (con indici e ISBN).


 LO SGUARDO DELL’ARTE

Il libro firmato da Irene Baldriga è corredato da un percorso di didattica digitale integrata, con la possibilità di usufruire di strumenti multimediali e digitali online, divisi in 12 hub diversi (attivabili attraverso apposito e riservato pin) provvisti di mappe, contenuti via app, musei online, prove INVALSI, test e verifiche, video, risorse varie.

Il progetto didattico, invece, prevede il confronto tra opere d’arte coeve e contemporanee; un cruscotto di strumenti per leggere le opere d’arte (box iconografia, analisi visive, confronti, interpretazione, sezione architettura, immagini dell’hub da zoomare nei particolari).

Irene Baldriga è storica dell’arte e ricercatrice presso l’Università «Sapienza» di Roma, dove insegna Museologia e Didattica del museo. Ha lavorato nella Scuola secondaria superiore come docente e dirigente scolastico ed è presidente emerito dell’Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’arte.

STESURA

La stesura, basata su uno stile piano, lineare, con picchi poetici, è organizzata in paragrafi brevi di facile individuazione e perciò facilmente memorizzabili.

Abbiamo già trattato e commentato precedentemente un libro realizzato con la collaborazione della prof.ssa Baldriga (DENTRO L’ARTE), tuttavia, questo nuovo progetto di Electa Scuola – Mondadori si presenta più completo del precedente e più piacevole nella lettura.

CONTENUTI

Nell’analisi del contesto storico, storia, arte e pensiero vengono considerati a loro stanti, senza una possibile conciliazione. Molto estesa, com’è naturale che sia, la parte relativa all’arte, trattata con cura certosina: basti pensare alla raffigurazione delle principali forme di ceramica greca, divise in gruppi a seconda delle destinazioni d’uso, di cui si riporta anche l’etimologia dei nomi dal greco (I vol., p. 99). 

Grande spazio ai maggiori protagonisti del Rinascimento italiano (anche Antonello da Messina trova finalmente uno spazio adeguato alla sua importanza) e d’oltralpe (Van Eyck, van Der Weyden, Memling in prima fila). Mi sorprendono favorevolmente, inoltre, i continui confronti con le espressioni d’arte precedente: ne La Dama con l’Ermellino di Leonardo si riporta “La tipologia della rappresentazione rimanda alla tradizione fiamminga e ancor di più alla ritrattistica di Antonello da Messina (p. 166) […]” (III vol., p. 238).

Esiste un glossario ma non una bibliografia di riferimento.

Giudizio finale: mi piace l’ordine di questo progetto editoriale e anche la ricchezza dei contenuti, corredati da citazioni di studiosi della materia. Se qualche appunto devo fare, lo farei sulla divisione troppo definita in settori (storia, arte, pensiero, ad esempio) e sulle poche informazioni delle vite degli autori (nel racconto delle opere, la vita, caratterizzata dagli eventi fino ad oggi conosciuti, non viene quasi mai compresa).

Prezzo: volumi da 23,60 a 28,80 euro.

Sito Web della casa editrice con riferimento al titolo trattato, prezzi e codici ISBN.


Considerazioni finali:

Dopo lunghe e svariate letture, devo dire che un testo è direttamente proporzionale allo sforzo del suo autore: è buono se particolarmente curato, nella stesura e nella grafica, nella parte scientifica e nella parte letteraria. Testi “distratti” ce ne sono tanti purtroppo, ma, per fortuna, possono essere messi da parte per fare spazio a testi migliori, quelli fatti con il cuore.

Un testo di storia dell’arte deve aiutare a capire. Deve accuratamente contestualizzare dipinti, sculture e monumenti architettonici. Ricordare i rapporti fra gli autori e la committenza, politica, religiosa, privata. Spiegare i significati simbolici di particolari che spesso chiariscono il senso dell’opera intera. Illustrare le problematiche tecniche e strutturali che pittori, scultori e architetti hanno dovuto affrontare e risolvere. Un buon libro di storia dell’arte si deve spingere a tratteggiare il carattere degli artisti, ricordarne i sogni, le aspirazioni, le frustrazioni.

Bisogna presentare gli autori per ciò che erano: uomini e donne dotati di talento e anche di genio ma non per questo meno fragili, meno vulnerabili. Tutto questo, nella consapevolezza che ogni opera d’arte è, sì, legata a fattori storici e ambientali ma è anche frutto di ricerche personali, portatrice di segni di tormenti interiori.

L’arte non è solo espressione di epoche passate, più o meno remote: è testimonianza del pensiero, della fede, del coraggio, dell’amore di uomini straordinari, che alla fine dei conti ci assomigliano, più di quanto siamo disposti a credere.


Valutazione del libro:

La valutazione di un libro scolastico, così come richiesto dal MIUR, prevede la soddisfazione dei seguenti punti:

1. coerenza con la proposta educativa del POF;

2. ricchezza e correttezza dei contenuti;

3 accessibilità e correttezza lessicale;

4. ricchezza di esercitazioni;

5. apparato iconografico aggiornato;

6. eventuali supporti audiovisivi/multimediali;

7. eventuali supporti di verifica;

8. costo;

9. peso.

Sono graditi i commenti: tu cosa ne pensi?


Se vuoi leggere i miei contributi di Storia dell’Arte per studenti liceali, vai a: STORIA DELL’ARTE.


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